PROGETTO EX GASOMETRI

Testo tratto dalla tesi di Eva……………..

L’area degli ex-gasometri di san Francesco della Vigna a Venezia è innanzitutto uno spazio poco costruito e come tale in una città compatta ha un gran valore come spazio libero; è logico pensare che tale spazio debba essere destinato ad area verde, disegnata per accogliere la  diversificata popolazione del quartiere di Castello, che vanta tra l’altro una discreta concentrazione di istituiti scolatici, spesso privi di adeguate  strutture per le attività ricreative e sportive. Anche su questi presupposti si basa l’ipotesi progettuale di poter indirizzare le  principali strutture presenti nell’area, quelle dei due gasometri, a questo scopo; l’orientamento è stato quello di prediligere quelle attività che restituissero ad un sedimento industriale una naturalità ormai compromessa; da qui la poetica del continuum di piscine che riporta l’uomo anfibio a dialogare con l’elemento acqua fino ad immergersi in una piscina scoperta all’interno della laguna stessa; o ancora la scalata industriale della Venezia novecentesca supera la metafora li dove siano gli stessi gasometri ad essere scalati da acrobati delle funi in una giornata tersa che lascia toccare i profili delle dolomiti sullo sfondo della laguna.

Alcune riflessioni sul progetto di Eva………………

Sarebbe importante comunque porsi alcune domande……..

Perché Eva, giovane ragazza austriaca pensa al riuso dell’area ex gasometri di San Francesco della Vigna, mentre i nostri politici non hanno mai prodotto niente a tale riguardo????  Forse perché……….., il sestiere di Castello “deve” rimanere solo preda dei lancioni e dei gruppi turistici dell’est europeo, che telecomandati come robot,  sbarcano in riva degli Schiavoni e si riversano giornalmente come un’orda, abbastanza composta, su quella povera piazza San Marco????   C’è forse un disegno onde per cui………, per noi autoctoni, l’unica possibilità di vita e di sostentamento, deve essere comunque solamente quella legata al turismo?????  E’ possibile che Eva……………., solo lei……………., senta il bisogno di dare al Castello meno usato, e più vissuto, (comunque male!!!!!), uno spazio per i giovani, per gli anziani, per lo sport scolastico…, per lo sport associativo…………………, o per la tanto bistrattata arrampicata?????  Perché dobbiamo aspettare proprio Eva che scesa dal Brennero, per venire a studiare qui a  Venezia, ci venga a dare per sua cultura personale-nazionale……….., qualche idea per vivere………….., un po’ meglio…………, la nostra città ????
Sarà possibile, per noi ultimi superstiti veneziani, vedere e pensare nel nostro prossimo futuro, la nostra bellissima città, come una città vera e propria????  Si……… avete capito, una città che produce, non solo progetti per regolamentare i flussi turistici………, perché ora è solo, drammaticamente  vissuta come un parco a tema…………
Non sarebbe bello pensarci in una città consapevole delle proprie peculiarità, dei propri limiti, capace di investire non solo ed esclusivamente sul turismo????  Mi pare ora troppo azzardato rispolverare il solito maestoso ricordo di cosa hanno fatto i nostri antenati………., con la strabiliante gestione di una piccola Repubblica tra immensi stati europei!!!!!!!!!!!

Cosa ne pensate…………????   Forse siamo sulla scia di Cortina D’Ampezzo che ha fatto sparire i suoi antichi valligiani dallo splendido centro storico, per far posto alle mega ville di qualche mega industrialotto???????

Un preoccupato saluto.

Paolo.

P. S.  Un sincero grazie ad Eva, per aver pensato a chi vive a Venezia.